Nacque a Saluzzo nel 1631. Entrò nell’ordine domenicano e fu Inquisitore generale a Torino.
Papa Innocenzo XI lo nominò vescovo di Saluzzo il 31 maggio 1688 e, consacrato il 7 giugno, fece il suo ingresso il 26 settembre del medesimo anno.
Durante gli anni del suo episcopato, parecchie vicende politiche e militari resero difficile la vita alle popolazioni del Marchesato.
L’occupazione francese diede occasione a disastrosi avvenimenti che coinvolsero la città e le zone del circondario. I soldati misero a ferro e fuoco i paesi, privando gli abitanti di ogni loro bene. La maggior tensione si ebbe con la battaglia di Staffarda del 19 agosto 1620, nella quale il duca di Savoia con i suoi Confederati fu duramente sconfitto. Il generale Catinat nominò un governatore a Saluzzo, dove furono perpetrate ogni sorta di violenze e ruberie.
Il vescovo si premurò di informare il Principe sabaudo della pesantissima situazione creatasi, che si protrasse dal 1690 al 1694 fra momenti di calma e di battaglia. Infatti la città fu abbandonata a se, senza alcuna assistenza e direzione, da chi doveva rappresentare il governo; per fortuna che vi era un Vescovo con grande cuore. Gli stessi canonici diedero ai maggiorenti della città le argenterie del duomo, con il consenso del vescovo, per procurare la considerevole somma che richiedevano i francesi, perché fossero evitate razzie ed incendi. La pace fu stipulata a Torino il 23 dicembre 1696.
A Saluzzo la fine della guerra fu salutata con una solenne celebrazione in Cattedrale la sera del 29 dicembre.
Mons. Thevenardi, provato da grandissime sofferenze, terminò la sua vita terrena il 17 maggio 1697 e fu sepolto in cattedrale.