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L’incanto delle liturgie natalizie: in viaggio con il Signore

Il Natale non è solo una celebrazione luminosa e serena, ma un vero e proprio itinerario spirituale, un cammino che ci conduce nel cuore del mistero cristiano. Come tutti i viaggi significativi, ha le sue tappe: dalla Messa della Notte fino alla festa del Battesimo del Signore, ogni celebrazione è un invito a scoprire la rivoluzione della semplicità divina.
La notte
Dio si fa piccolo, perché solo così l’uomo può accoglierlo”, scrive Bonhoeffer. Questo è il cuore pulsante della Messa della Notte, dove il Gloria rompe il silenzio dell’Avvento. L’annuncio è quasi paradossale: il divino si manifesta fragile, senza onori, in una mangiatoia. Sant’Agostino lo descrive così: “Egli giace in una mangiatoia, ma regge il mondo. Succhia il latte, ma nutre gli angeli” (Sermones, 184). Mentre Maria e Giuseppe vegliano in silenzio, cantano gli angeli e camminano i pastori: ognuno trova il proprio posto in questa narrazione cosmica.
Il giorno di Natale
La Messa dell’Aurora introduce la luce, simbolo del cammino dei pastori verso il Bambino, un percorso che è insieme obbedienza e meraviglia. La Messa del Giorno ci porta al Prologo di Giovanni: “Il Verbo si è fatto carne”. Qui, l’emozione lascia spazio alla riflessione: accogliere Dio nella nostra vita è un processo che ci trasforma profondamente, giorno dopo giorno.
Festa della Santa Famiglia
La storia di Betlemme si sposta verso la casa di Nazareth. Questa festa, introdotta nel calendario universale solo nel XX secolo, ci invita a vedere le nostre famiglie come luoghi di salvezza. Maria accoglie un messaggio più grande di lei, Giuseppe si fida di un sogno. Anche Dio ha scelto di crescere in una famiglia viva, non perfetta, sussurrandoci che nelle dinamiche più ordinarie può germogliare la grazia.
Maria, Madre di Dio
Il 1° gennaio, mentre l’anno civile inizia, celebriamo Maria, la Madre di Dio, e la Giornata Mondiale della Pace. Karl Rahner osserva: “Maria è il silenzio in cui il Verbo può essere accolto”. Nel suo “sì” libero e coraggioso, vediamo il modello di una fede che genera Cristo nella storia. La pace celebrata in questo giorno non è solo assenza di conflitti, ma il frutto di un cuore riconciliato.
Epifania e Battesimo del Signore
L’Epifania allarga l’orizzonte del Natale. I Magi, simbolo di un’umanità in cerca di Dio, ci mostrano che l’attesa è già un incontro, come scrive Simone Weil: “L’attesa di Dio è già incontro con Lui”. I loro doni rivelano chi è Gesù, ma sono anche segno del desiderio umano di offrire il meglio di sé. Il Battesimo del Signore chiude il ciclo natalizio con una chiamata alla missione: “Tu sei il mio Figlio amato” (Mc 1,11). Anche noi, nel nostro battesimo, siamo chiamati a vivere come figli amati.
Natale come un percorso
Il Natale non è un’evasione dalla realtà, ma un invito a trasformarla. Ogni tappa liturgica ci insegna la rivoluzione della semplicità: vedere l’invisibile, accogliere l’imprevisto e trasformare la quotidianità in un luogo di grazia.
Don Marco Gallo

sul Corriere di Saluzzo del 19/12/2024

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