In questi anni il Vescovo ci ha invitati ad aprire i cantieri della Fraternità Pastorale a fronte dei processi culturali, sociali ed ecclesiali in atto e del numero sempre più ridotto di sacerdoti. Si stanno delineando nuovi scenari che richiedono di essere valutati con calma e seriamente. È in atto una trasformazione della parrocchia classica, che ne chiama in causa la forma, i tempi e gli spazi di azione. Sembra infatti che la parrocchia non sia più sufficiente a garantire la finalità missionaria della Chiesa. Conversione missionaria Non si tratta di avviare un’operazione di “ingegneria pastorale”, quanto di una ricerca paziente di alcune coordinate pastorali e di nuove dimensioni, consapevolmente e comunitariamente assunte, che ci permettano di avviare quella conversione missionaria (auspicata dall’Evangelii Gaudium e dal processo di preparazione del Sinodo che si celebrerà ad ottobre) attraverso cui dare forma a una presenza della Chiesa sul territorio, più corrispondente al sogno di Dio e che permetta a tutti coloro che ne sono interessati l’incontro con il Risorto. Fraternità pastorale e ministeri laicali Il processo avviato in diocesi ci ha portato alla definizione di 12 Fraternità Pastorali che costituiscono un punto chiaro dell’organizzazione diocesana e altrettanti spazi di azione pastorale. Inoltre, a conclusione della Visita Pastorale, siamo invitati a costituire, entro il 31 dicembre, i Consigli Pastorali di Fraternità con lo scopo di favorire la collaborazione e l’unità pastorale tra le parrocchie. Ma una pastorale in conversione missionaria, capace di misurarsi con le nuove sfide e di rimodularsi necessita il coinvolgimento ampio di tutti coloro che sono coinvolti nell’azione pastorale oltre ai sacerdoti. Ecco allora l’importanza della formazione ai Ministeri Laicali avviata l’anno scorso e l’urgenza di promuovere e valorizzare sempre più una ministerialità plurale e condivisa. A partire dal Convegno di settembre siamo quindi invitati a riflettere su quale Chiesa sia possibile per la nostra diocesi, come strutturare i cammini delle e nelle Fraternità Pastorali e, nei contesti nuovi in cui viviamo, quali ministeri promuovere. Tempo disteso di confronto La verifica vedrà coinvolti i sacerdoti nei loro appuntamenti a livello vicariale e diocesano, le equipe degli Uffici Pastorali diocesani e quelle dei Movimenti e Aggregazioni Laicali, i laici impegnati nei vari servizi pastorali, i nuovi Consigli pastorali di Fraternità. Sarà importante che questo processo sia di riflessione, confronto e condivisione senza voler subito prendere decisioni affrettate. Lasciamoci interrogare dal Signore e cerchiamo insieme il cammino futuro della diocesi! La Veglia di Pentecoste (17 maggio) sarà infine sia il momento conclusivo di restituzione di quanto è emerso sia l’incontro di ringraziamento a Dio per l’anno vissuto e di preghiera allo Spirito Santo perché ci guidi nel cammino di rinnovamento ecclesiale.

 

Coordinamento Diocesano di Pastorale