Da quasi cinquant’anni a servizio dei più deboli – Tanti i progetti realizzati coi fondi 8xmille

La Caritas è presente a Saluzzo ormai da quasi cinquant’anni. Era nata nei primi anni Settanta
del secolo scorso, subito dopo la creazione, a opera di san Paolo VI, di Caritas Italiana, che sostituiva
la Pontificia Opera di Assistenza. La missione principale della Caritas è quella di educare la comunità cristiana alla pratica della carità attraverso azioni di sostegno e di accompagnamento a favore dei poveri.
La prima opera-segno della nostra Caritas diocesana fu “Telefono amico”, una sorta di embrionale Centro di ascolto a distanza ideato dal primo direttore, don Carlo Peano. Poi, anche grazie all’impegno dei ragazzi del servizio civile, nacque la Casa di accoglienza di corso Piemonte 63, di cui fu infaticabile animatore don Giovanni Gullino, il secondo direttore.
Oggi i servizi della Caritas diocesana si sono moltiplicati e sono anche sorte diverse Caritas parrocchiali, sparse sul territorio. Il cuore della Caritas è il Centro di ascolto: quello diocesano, in via Seminario 15, a Saluzzo e quelli di alcune Caritas parrocchiali. È lì che vengono a portare le loro richieste di aiuto tante persone che si trovano in difficoltà a sostenere le spese per la sopravvivenza: affitto, bollette, spese mediche, ecc…
In tutte le proprie sedi normalmente la Caritas gestisce anche un servizio di distribuzione di alimenti e di indumenti usati. A Saluzzo i nuclei familiari autorizzati dal Centro di ascolto possono accedere all’Emporio della Solidarietà, in piazza Vineis 11, un piccolo supermercato dove con una tessera a punti è
possibile ritirare gratuitamente prodotti alimentari e per la casa. In via Volta da qualche anno è stato
aperto il servizio di Ri-Vestiti, la “boutique” dove si può scegliere tra i capi usati più pregiati donati
dai saluzzesi.
L’azione della Caritas si fonda su due motori, uno morale e uno materiale. Il primo è costituito dalla disponibilità di tanti volontarie e volontari, in tutto più di 150 sul territorio diocesano. Il secondo è l’8xmille, cioè quella piccola quota delle nostre tasse che, senza alcun costo per il contribuente,
possiamo destinare ad attività di valore sociale. Per questo è importante che, chi vuole sostenere la missione della Caritas, destini il proprio 8xmille alla Chiesa cattolica, firmando nell’apposita casella della dichiarazione dei redditi.

Carlo Rubiolo
direttore caritas saluzzo