L’omelia di mons. Vescovo per l’apertura del Santuario di Valmala
L’evangelista Luca sembra affacciarsi con discrezione e con stupore sulla soglia della casa di Nazaret; anch’egli pare coinvolto nel brivido del Mistero di Dio, che sorprende l’umile ragazza del villaggio di Galilea.
Dio si fa vicino; irradia sulla terra i bagliori di una nuova aurora:
- L’amore del Padre, che ha guardato con singolarissimo compiacimento Maria, “la piena di grazia”
- L’amore del Figlio, che Maria ha concepito e dato alla luce con il nome di Gesù
- L’amore dello Spirito, che in Maria ha realizzato la prima Pentecoste e la piena manifestazione dell’Amore di Dio nel cuore della storia.
Risultano sorprendenti tre espressioni, che esprimono il grande abbraccio di Dio con l’umanità, avvenuto con il “SI” obbediente di Maria:
- “Con te” (v. 28) del Signore del cielo e della terra
- “Da te” (v.35) del Figlio che si incarna
- “Su di te” (v.35) dello Spirito che invade Maria di potenza rendendola madre di Dio.
In Maria di Nazaret si esprime, in maniera intensa e sublime, la presenza di Dio nel cuore del mondo. Dio è venuto nel mondo attraverso una giovane donna, la quale ha sperimentato sconcerto e stupore di fronte all’iniziativa divina. “Come è possibile?” (v.24); anche in Maria la fede è stata provocata dalla fatica di comprendere e poi di discernere; i progetti di Dio non sono mai netti, chiari, facili da decodificare. Il mistero di Gesù, presente e vivo nella storia opaca dell’uomo, è difficile da scorgere. Il mistero della presenza viva e operante della salvezza di Dio nella storia si svela man mano che la vita si svolge davanti agli uomini. E si svela alla fede stupita e umile.
Maria, in punta di piedi, entra nel progetto di Dio e la sua fede, che nell’ “eccomi” si fa riconoscimento, diventa poi coinvolgimento nella Sua opera di salvezza. In Maria tutto è stato coinvolto nel disegno salvifico di Dio; cuore, mente, volontà e fede hanno concorso nel rispondere SI. Maria non è solo madre di Gesù, ma è anche la prima discepola e la prima credente. Maria ha accettato, per la sua piccola fede, la grandezza che il Signore, gratuitamente le ha offerto e ne ha fatto motivo di devota obbedienza e di sottomissione.
Maria ci ricorda che è sempre possibile vivere il tempo della gioiosa speranza; la fede non è un dono da aspettare, ma da accogliere, oggi, con stupore e umiltà.
Il Signore è già venuto, viene e verrà; il Signore è presente e vivo; è possibile riconoscerlo, amarlo, testimoniarlo; è oggi il tempo dell’eccomi, della fede, della gioiosa speranza, della salvezza. E’ oggi il tempo per liberarci dal torpore per sperimentare che a Dio nulla è impossibile.
Maria, la Madre dell’Emmanuele e nostra, la Madre della Misericordia, ci è di esempio e di aiuto.