Il giorno della presentazione della Vergine al Tempio si celebra la Giornata Mondiale Pro Orantibus
L’austera e gioiosa vita delle monache di clausura scandita dalla preghiera
Come ogni anno, puntuale, ritorna la memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, così dovrebbe essere ricordato che, lo stesso giorno, 21 novembre, ricordare la Giornata Mondiale delle Claustrali. Chi scrive, adopera intenzionalmente la forma del verbo dovere al condizionale, poiché la quantità di “giornate” che si tiene potrebbe anche non agevolare la dovuta attenzione nella considerazione di quella suddetta, “Pro Orantibus”.
Innanzitutto, come ci si augura sia noto, non si può tacere in tale circostanza che, nella nostra Diocesi di Saluzzo, è presente una comunità monastica di vita claustrale: quella delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio “ad nemus”, con 6 Sorelle professe solenni. Esse nello stile della vita religiosa contemplativa, vivono a Revello ormai da 36 anni, in quello che fu il Convento dei Frati Minori Cappuccini, ora loro curato monastero.
Indubbiamente la presenza delle Romite, è aliena dal far rumore e dal mettersi in mostra, in quanto è una presenza orante. La preghiera liturgica e personale, costituisce il cardine della quotidianità nella quale, con il silenzio (che non è il mutismo!), le Monache stanno alla presenza di Dio, e in particolare, intercedono per chi si affida alle loro preghiere e per tutti. La fonte e il culmine di questa “attività” (stare alla presenza del Signore) è di certo l’Eucaristia celebrata e adorata (è possibile partecipare alla Messa che viene celebrata nella chiesa annessa al monastero, la domenica e nelle festività alle ore 8,30 e nei giorni feriali, eccetto giovedì e sabato alle ore 7,30).
Proprio l’Eucaristia genera il “gusto” della fraternità, o meglio in questo caso, sarebbe meglio dire della “sororità” che le Romite vivono tra di loro e con chi bussa alla loro porta. Tra l’altro, è senz’altro degno di nota il fatto che parecchi giovani che frequentano il parlatorio del Monastero,: segno dello scorgere nella radicalità della vocazione “claustrale”, la sincera adesione alla volontà di bene del Signore per ognuno e la limpida testimonianza della gioia profonda nel corrispondervi, la quale non si può assaporare conoscendo, un po’ meno superficialmente o per sentito dire, le Romite.
Dunque, in questa Giornata non rimaniamo indifferenti a questo “tesoro” che c’è nel territorio della Chiesa Diocesana saluzzese e cerchiamo di “ricambiare” il tanto bene che le Romite fanno.
Altresì, preghiamo perché le giovani, che sono chiamate dal Signore al dono di sé nella vita contemplativa, abbiano gli aiuti necessari oer intendere la Sua voce e rispondergli con generosa fiducia, scoprendo e lasciando trasparire la bellezza, la validità per la propria umanità e l’importanza della Fede e l’incomparabile gioia che essa dona, insieme allo sprone ad acquisire e vivere un più intenso “sapore di fraternità” concreta possibile.
Dal Corriere di Saluzzo di Giovedì 17 novembre 2022