“La bellezza del servizio”
Lettera del Vescovo in occasione dell’11 novembre, San Martino de Tours, patrono dei volontari

Da più parti oggi si sente dire che il volontariato è in crisi; nell’odierna civiltà sembra esserci poco spazio
per le dimensioni del dono e dell’oblatività; talora questi grandi valori e ideali sembrano difettare anche tra i cristiani.
Ma nella Chiesa non ci deve essere spazio per il pessimismo sterile, direbbe Papa Francesco, perché l’Eucarestia,
che alimenta la sua vita, è proprio dono gratuito d’amore; l’Eucarestia ha una forza generativa che aiuta a tenere
viva la speranza, a sognare una Chiesa da cui traspare gratuità, tenerezza, servizio, attenzione alle necessità altrui, sull’esempio di Gesù, Buon Samaritano. Ed è proprio a partire dal Vangelo e dal dono del Pane di vita che Gesù fa di se stesso, che la Chiesa scopre il suo DNA, imposta la sua vita e la sua missione nel mondo, impara a non essere autoreferenziale, comprende e afferma il paradosso della logica cristiana: servire per amore. La più grande dignità del cristiano sta proprio qui: amare, servire, dimenticare se stessi. Ogni tipo di volontariato cristiano si radica nell’humus evangelico e nel mistero di un Dio che si fa carne e pane per la vita del mondo.
E naturalmente a questo tipo di volontariato non si giunge automaticamente o per caso, ma ci si forma, con umiltà, con perseveranza, con fede, alla scuola dell’unico Maestro. Frequenta questa scuola chi si sente attratto da forti motivazioni, chi si lascia toccare dal Cielo, chi si lascia invadere dal profumo dell’Eucarestia. La forza potente dell’Amore è sempre disponibile per chi vuole e per chi sceglie di realizzare, attraverso piccoli gesti quotidiani di aiuto concreto, un mondo più bello e vivibile, più fraterno e più giusto, più solidale e meno aggressivo e prepotente. Un elemento importante che la comunità cristiana deve oggi considerare è quello di imparare a lavorare in rete con le varie associazioni presenti sul proprio territorio; nessuna associazione, tanto meno il volontariato cristiano, può pensare di bastare a se stesso. Ogni tassello che compone il mosaico della comunità civile è prezioso e necessario all’insieme. La stima reciproca, la voglia di incontrarsi, l’importanza di chiedere consigli, di accordarsi su argomenti vari, di condividere esperienze sono “linguaggi” eloquenti di collaborazione e di sincera ricerca del bene comune. Infine il volontariato non supplisce, ma integra l’azione istituzionale degli enti locali; la proposta del volontariato cristiano diventa in tal modo proposta “politica” perché è lievito che fermenta nella massa le istituzioni culturali, sociali, amministrative, facendo tutto il possibile perché esse siano efficienti. Il volontariato spinge e aiuta a diventare quello che si dovrebbe essere tutti insieme. Il volontariato è, dunque, da riscoprire, da reinventare, da riproporre affinché la società tutta diventi capace di rispondere alle necessità del nostro tempo.

Saluzzo, 1° Novembre 2021
+ Cristiano Bodo
Vescovo di Saluzzo