Il Sacro Cuore di Gesù e la santificazione dei sacerdoti

 

Venerdì 11 giugno il calendario liturgico propone la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, una ricorrenza molto cara ai cattolici per la grande devozione che dimostrano nei confronti del Cuore di Gesù, cui è dedicato il mese di giugno.

In questa occasione si celebra anche la Giornata di santificazione sacerdotale. Questa Giornata è legata alla figura di padre Mario Venturini (1886-1957), che dedicò la sua vita e il suo apostolato alla santificazione del clero e fondò, nel 1926, la congregazione di Gesù Sacerdote.

La Giornata mondiale di santificazione sacerdotale rappresenta un’importante occasione di approfondimento, di preghiera, ma anche di condivisione fraterna tra i sacerdoti.

Il sacerdote come pastore del popolo di Dio

Papa Francesco ha spesso insistito sullo specifico della chiamata sacerdotale, che consegna al prete l’impegno di essere un pastore a immagine del Cristo; in particolare, nelle omelie delle messe crismali ha messo in evidenza che il pastore è unto dallo Spirito per ungere, a sua volta, la vita di coloro che gli sono stati affidati, con la gioia del Vangelo e la consolazione dell’amore di Dio.

Sobrietà e umiltà

Con la sobrietà e l’umiltà della loro vita i sacerdoti sono chiamati a impegnarsi in un’attiva solidarietà verso i più poveri, diventando così un segno vivo della presenza di Cristo, che offre la vita per il suo popolo.

Quando un sacerdote vive così, la bussola del suo cuore punta su questi due amori: Dio e il popolo. Egli non è attaccato a se stesso né alle cose di questo mondo, ma, anzi, attraverso la povertà, la castità e l’obbedienza, in fondo esprime questa libertà interiore che lo fa essere per gli altri, senza legare niente e nessuno a sé.

Sguardo di misericordia

Papa Francesco ha ricordato che, senza la grazia di Dio e lo sguardo di misericordia col quale Egli ha scelto i suoi ministri nel sacerdozio, il prete è un uomo povero e privo di forza.

«Il sacerdote è una persona molto piccola: l’incommensurabile grandezza del dono che ci è dato per il ministero ci relega tra i più piccoli degli uomini. Il sacerdote è il più povero degli uomini se Gesù non lo arricchisce con la sua povertà, è il più inutile servo se Gesù non lo chiama amico, il più stolto degli uomini se Gesù non lo istruisce pazientemente come Pietro, il più indifeso dei cristiani se il Buon Pastore non lo fortifica in mezzo al gregge. Nessuno è più piccolo di un sacerdote lasciato alle sue sole forze».

Pregare per i sacerdoti

Pregare per la santificazione dei sacerdoti significa pregare per la santità dell’intero popolo di Dio, a cui il loro ministero è ordinato.

Ogni Chiesa particolare è chiamata a celebrare e pregare, mostrando quella comunione e reciprocità nella preghiera, che deve caratterizzare l’intero popolo di Dio, chiamato ad implorare dal Signore il dono di pastori santi.

Del resto il sacerdozio ministeriale è al servizio di quello comune di tutti i battezzati, che si attua, concretamente, nella risposta alla chiamata universale alla santità.

In un mondo in cui anche la figura del sacerdote sembra essere travolta da caos, confusione, dubbi, tentazioni, ogni battezzato rinnova la sua fede nel Signore e la sua fiducia nel tanto bene che i sacerdoti diffondono nel mondo ed è invitato alla preghiera per l’identità, la santificazione e la missione dei sacerdoti.